Bhagavad Gita

 

 

Da più di  2000 anni, la Bhagavad Gita è considerata il " Vangelo degli Indù".

Composto in sanscrito probabilmente intorno  al II secolo a.C. come momento centrale delle vicende descritte nel "MAHABHARATA"                        ( Il Grande Poema del Popolo Indiano).

Commentata in grandi trattati dai più grandi pensatori dell'India di tutti i tempi, da SANKARA a RAMANUJA, da ABHINAVAGUPTA a     RAMAKRSNA, da AUROBINDO al MAHATMA GANDHI  e tradotta in tutte le principali lingue occidentali (a partire dal 1784 a opera di            Ch. Wilkins) questa opera eccelsa della spiritualità indiana di tradizione Vedantica contiene moltissimi insegnamenti che hanno VALORE UNIVERSALE.

Suddivisa in 18 capitoli, sono narrati gli episodi di una guerra  che ebbe luogo nell'India settentrionale tra i due rami della stirpe regnante in HASTINAPURNA,città situata in prossimità della moderna Delhi, oltre ad antiche leggende e miti.                                                       La storia racconta che vivevano in Hastinapurna due principi, il primogenito Dhritarastra e il fratello minore Pandu.                                 Dhritarastra era cieco perciò la successione al trono toccò a Pandu, che aveva cinque figli chiamati PANDAVA ( Yudhistira - Bhima - Arjuna - e i gemelli Nakula e Sahadeva). Il principe cieco invece di figli ne aveva cento ed erano chiamati i KAURAVA, il più possente era Duryodana. Pandu muore dopo un breve regno e così il cieco Dhritarastra assunse le responsabilità del regno e accolse i cinque nipoti nella propria famiglia e li fece educare insieme ai propri figli. Con l'andare del tempo la rivalità tra i Pandava e i Kaurava crebbe a tal punto che tutto il regno si divise in due parti contrapposte. Ogni tentativo di riconciliazione e anche l'idea di un'equa divisione fallì, la guerra divenne inevitabile.

I due eserciti rivali si incontrano sul campo sacro  di KURUKSETRA  con il dubbio del campione dei Panda, Arjuna il quale prova ripugnanza a combattere contro persone, cugini, Maestri che gli sono cari e che stima.

Questa incertezza permette al suo straordinario cocchiere (Krsna) che è in realtà un AVATARA di VISNU di impartirgli straordinari insegnamenti. Dopo aver esortato Arjuna a compiere il suo dovere di Ksatriya (guerriero) , KRSNA enuncia la dottrina Vedantica dell'Atman, che non nasce nè mai muore, mentre tutto ciò che nasce e che muore non è che un'apparenza vana. Krsna illustra poi le 3 vie che conducono alla liberazione dal Samsara (ciclo delle rinascite) : il KARMA YOGA - la JNANA YOGA e il BHAKTI YOGA presentandole come strumenti di  "Unione" con il Supremo Signore mediante l'azione (karma yoga) la conoscenza (jnana yoga) e la devozione ( bhakti yoga).

 

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